Ipse dixit

(per rinfrancar lo sprito, tra un tabellino e l’altro...)

 

“La squadra B non riesce ad avvicinarsi alla porta avversaria, nella quale, in attesa che Sala entri in campo, vigila uno spettatore in maniche di camicia e gilet rivoltato il quale dopo la prima parata subito si ritira. Infatti su un lungo rimando di Papa Ventura riesce a portare la palla a Baffi, che in corsa si slancia verso il portiere improvvisato, il quale tenta un’uscita, sbaglia il calcolo e finisce in una pozzanghera. Disgustato e sporco si ritira in buon ordine e ritorna spettatore”.

(Partitella di allenamento del dicembre 1920, su “L’eco sportiva”)

 

“Il Piacenza gioca una partita di campionato d’anteguerra (stagione 1940/41, ndr). Il presidente del Piacenza rag. Pino Bobbi presenta al presidente del Varese un amico, soprannominato “Vice”. Il varesino, convinto si tratti del vice presidente, chiede dove avrebbe giocato in campionato il Piacenza la domenica successiva. Risposta del nostro amico “Vice”: “Veramente non abbiamo ancora deciso. Vedremo, dove ci conviene di più”.

(Umorismo d’altri tempi. Raccontata da Vincenzo Bertolini)

 

 [Sull’allenatore Antonio Benassi] “Aveva l’abitudine nel corso della partita di urlarci ‘Distendetevi, distendetevi’. A quel grido, un bel giorno, ci coricammo distesi tutti e undici sul campo…”

(Marco Piva ricorda i suoi trascorsi nelle giovanili, all’inizio degli anni Cinquanta)

 

 “I papaveri sono alti – e il Trento è piccolino…”

(celeberrimo titolo di Giulio Cattivelli dopo Trento-Piacenza 0-1 del campionato 1951/52. Nasce un appellativo storico)

 

“Ragazzi, o si gioca più meglio o si gioca più peggio, ma così non si può giocare”

(l’italiano approssimativo di Attila Kossovel. Citato da Marco Piva)

 

“A quei tempi [campionato 1967/68, ndr] il Piacenza aveva un’ala destra velocissima che si chiamava Anniballi […] Il nostro Anniballi, travolto dalla sua stessa velocità, fuggiva palla al piede sulla fascia destra ma purtroppo non si avvedeva mai della riga finale del campo. Il suo cross al centro avveniva quasi sempre un metro oltre, con conseguente fischio arbitrale. Questo errore faceva schiumare di rabbia Zavatti. Nel corso di una partita l’episodio si ripetè per due volte consecutive. Si sentì un urlo “Anniballi vieni qui!” “Cosa c’è mister?”  L’enorme ceffone lo centrò in pieno viso e risuonò in tribuna.”

(Leo Zavatti, sangue romagnolo. Citata da Marco Piva)

 

“Un personaggio particolare, giocava a calcio per aspettare di andare a fare il bidello, aspettava che suo padre andasse in pensione per sostituirlo.”

“Si lavava i capelli un giorno sì e uno no. Capitava il giorno no il mercoledì, quando Titta Rota provava i cross e i colpi di testa; lui non voleva colpire di testa e faceva incazzare il Titta in modo incredibile. Partiva il cross, faceva per colpire di testa e appena arrivava il pallone si girava e la prendeva di piede.”

(Maurizio Carlo, un uomo, un perché. Citazioni di Armando Madonna)

 

“…Reali protagonista della sua miglior partita stagionale…”

(dall’articolo su Libertà del 17/6/1985, relativo allo spareggio Vicenza-Piacenza. Reali era coinvolto nel giro di scommesse che riguardava anche quella partita)

 

“2 punti forse, la Trebbia mai”

(Striscione esposto in Piacenza-Genoa del campionato 1988/89, in piena disputa tra le due province per l’imbrigliamento del torrente Cassingheno)

 

“Allenavo la Centese, mi chiama il diesse Marchetti per sapere se ero disposto a venire a Piacenza, dopo che era venuto a Orzinuovi per Orceana-Centese. Gli rispondo che ho avuto offerte da Monza e Como, lui mi dice che vuole una risposta entro 24 ore. Le sfrutto per chiedere informazioni, tutti mi parlano benissimo del Piacenza e del suo presidente. Il giorno dopo dico a Marchetti che okay, accetto la proposta. Lui mi convoca per la successiva partita in casa del Piace, per farmi vedere la squadra, ma prudente come è sempre stato, mi dà un cappellino da infilarmi in testa sopra gli occhiali scuri e mi manda, con moglie e figli, nei popolari. Appena mi siedo, un signore si gira, mi guarda e dice ad alta voce, in dialetto piacentino: «Eccolo qui il nostro nuovo allenatore». Il depistaggio era miseramente fallito”.

(Gigi Cagni al suo primo impatto con Piacenza)

 

“Il calcio è un ambiente di bastardi. Ci mancavo solo io. Adesso è al completo.”

(l’autoironia di Leonardo Garilli)

 

[rivolto a un designatore arbitrale che si era qualificato come ingegnere] “A lei la laurea dovrebbero toglierla. I veri ingegneri escono da Milano, e qualcuno da Torino.”

(l’orgoglio di casta dell’Ingegnere)

 

“Parlo solo bresciano, sprecherei tempo a spiegarmi con gli stranieri.”

(Gigi Cagni)

 

"E' finito il campionato più puzzolente del mondo..."

(un paonazzo Armando Alessandri, in apertura di “Risultati sportivi piacentini”, a proposito di Milan-Reggiana 0-1 del 1993/94)

 

“Pisarei e Bordeaux”

(striscione esposto in Piacenza-Milan del 1995/96, dopo l’eliminazione dei rossoneri dalla Coppa UEFA per mano dei francesi)

 

“E ci restiamo in serie A!”

(ancora uno stravolto Alessandri dopo il 3-1 di Luiso nello spareggio di Napoli)

 

“L’impressione generale fra quanto è in essere e quanto è in divenire è chiara: questo Piacenza è più forte dell’anno scorso”

(Paolo Gentilotti il 4 ottobre 1999 su Libertà. Saremmo arrivati ultimissimi, mentre l’anno precedente Stroppa e Simone Inzaghi avevano dato spettacolo)

 

[Titolo di Libertà su Vicenza-Piacenza, stagione 1996/97] “Breve illusione, poi ci vuole l’elmetto”

[Su Cremonese-Piacenza, stagione 2005/06] “La Cremonese pressa sulla spinta dei nervi, il Piace va in trincea”

[Su Piacenza-Cittadella, stagione 2008/09] “Il Piace deve tirare fuori i denti, mettersi l’elmetto, navigare a vista in un mare passato dalla calma piatta a forza 3-4, anche 5”

[Incipit sul cambio di allenatore Castori-Ficcadenti, novembre 2009] “E’ una virata vera e propria quella che si è data il Piacenza. Tipica di chi si trova con l’acqua alla gola e deve decidere se rassegnarsi all’annegamento o cercare di rimettere aria nei polmoni.”

(le metafore drammatiche di Paolo Gentilotti)

 

“Siamo fuori dal tunnellellelel…”

(striscione ispirato dalla canzone di Caparezza, in Piacenza-Como del campionato 2002/03. Perdemmo 0-1 e fu una sconfitta decisiva per il campionato)

 

“Le grandi piangono, il Piace…somatizza”

(striscione ispirato al comico Leonardo Manera di Zelig, stagione 2002/03)

 

“Noi la Val Trebbia fino a Ottone, voi la piscina di Pizzighettone: non scherziamo, non c’è paragone”

(caustica constatazione sulle bellezze della provincia cremonese. Dal derby del Po 2005/06)

 

“In serie A a modo nostro”

(slogan di Maurizio Riccardi nel presentare la stagione 2007/08. Si è visto…)

 

[Radiocronaca su Radio Sound] “Sono finalmente arrivati anche i tifosi del Piacenza, sono in cinque, avranno fatto una macchinata” [Pochi istanti dopo ne compaiono altri] “Intanto i tifosi sono diventati otto, probabilmente era una Multipla…”

(Andrea Amorini annaspa sui modelli in produzione. Sentita durante Empoli-Piacenza del campionato 2008/09)

 

 “Il gruppo è solido e ha le intenzioni calcistiche.”

“In modo che raggiungere gli obiettivi che il gruppo si è prefisso.”

“Nel CDA ci farebbe piacere che entrerebbe un esponente dei tifosi”

“Nel 2005 qualcosa è successo ma non sono coinvolto. Guardate su internet ma non c'è niente, un incidente lo si può sempre avere. Sono stato truffato di milioni e milioni di euro.”

(raffica di perle di Luigi Gallo a Telelibertà, 7 novembre 2011)

 

 

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