INDICE DELLA STAGIONE

 

Il campionato

 

Coppa Italia

 

La squadra

 

Fotogallery

 

Videogallery

 

 

Non basta il buon finale di stagione targato Abbate per centrare la salvezza

STAGIONE 2022/2023

 

SERIE C girone A

 

La morsa dell’austerity non lascia la società biancorossa, sempre con Pighi e Scianò al timone. Le risorse sono limitatissime, così il traguardo playoff raggiunto nella stagione precedente non è un trampolino di lancio verso nuovi obiettivi. Scazzola, che avrebbe voluto alzare l’asticella, viene esonerato e con lui viene smantellata buona parte della squadra: via tutti i prestiti e i giocatori di maggior peso, da Gonzi a Castiglia passando per Marchi, Dubickas e Corbari che cedono alla corte di squadre più danarose e ambiziose. Scianò, sempre nel doppio ruolo di direttore generale e direttore sportivo, è chiaro: Dobbiamo razionalizzare la rosa senza fare spese folli, cercando in giro per l’Italia giovani da inserire in squadra”. Dentro dunque una robusta infornata di ventenni, le chiocce sono i superstiti Cosenza, Suljic e Cesarini a cui si aggiungono i nuovi acquisti Rossetti, Morra e Palazzolo. Giovanissima anche la guida tecnica: è il quarantenne Manuel Scalise, che ha esperienza assai limitata e solo in serie D con Club Milano e Caronnese.

È un azzardo su tutta la linea, ed è un disastro. Il Piacenza è fragilissimo sul piano tecnico, fisico e caratteriale. La rosa appare da subito di bassa qualità e male assemblata, la guida di Scalise aggiunge confusione alla confusione. Monta la contestazione feroce verso Scianò e dopo sole sei giornate va in scena una rivoluzione con due clamorosi ritorni: Scazzola in panchina e Matteassi come direttore sportivo. Non è finita, il 17 gennaio Roberto Pighi dopo due anni e mezzo lascia il timone della società a Marco Polenghi, che guida un pool di imprenditori piacentini.

Sul campo la squadra arranca e non si stacca dai bassifondi della classifica, complice una difesa disastrosa che numeri alla mano sarà la peggiore dell’intera serie C. Il Piacenza chiude il girone d’andata all’ultimo posto con soli 13 punti, ma un filotto di tre vittorie a gennaio (compresa quella sul campo della capolista FeralpiSalò) illude sulle possibilità di risalita, insieme agli innesti del mercato di riparazione. Invece è l’anticamera del crollo, i biancorossi si squagliano infilandosi in un tunnel di risultati negativi. I nuovi acquisti si rivelano per lo più fallimentari e Scazzola, che aveva ormai perso il polso della squadra, paga con l’esonero.

Al suo posto viene promosso dalla Primavera l’ex calciatore biancorosso Matteo Abbate, al debutto in serie C. Ha a disposizione solamente dieci giornate per tentare di evitare l’ultimo posto, riesce a rivitalizzare il gruppo ma la squadra perde per strada troppi punti preziosi: viene rimontata col Novara, a Trieste nello scontro diretto e soprattutto a Busto Arsizio quando incassa il pareggio al 99’. Nell’ultimo turno i biancorossi, attardati di un punto dalla Triestina, ospitano il Vicenza e lo sconfiggono ma i giuliani vincono in rimonta a Crema con due gol oltre il novantesimo. Una beffa molto simile a quella di quarant’anni prima, sempre contro il Vicenza: il Piacenza retrocede in serie D, raccogliendo i frutti di un triennio all’insegna dell’improvvisazione e della confusione tecnica.

 

Torna all’indice generale