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Il giovane laterale sinistro Ruiz, l’elemento migliore di una stagione mal gestita

STAGIONE 2024/2025

 

SERIE D girone D

 

La delusione per la mancata promozione in serie C aumenta la pressione di una piazza che non tollera ulteriori fallimenti. La scelta, almeno in apparenza, è quella di dare continuità a un gruppo arrivato a un passo dall’obiettivo con la conferma immediata di Rossini, De Vitis e Sestu, ma la squadra viene profondamente modificata lasciando qualche perplessità. Pesano soprattutto le partenze di D’Agostino, Gerbaudo e Kernezo, oltre alla cessione del giovanissimo Bassanini che passa al Pisa. Arrivano diversi elementi di nome, alcuni dei quali reduci da campionati vinti come Franzini, Bitihene e Mauri, mentre il colpo grosso dell’estate risponde al nome di Simone Iocolano, stagionato trequartista con una lunga esperienza in C.

Cambia il palcoscenico, con l’inserimento nel difficile girone tosco-emiliano che conta avversarie importanti come Ravenna e Pistoiese. Il Piacenza parte tra le favorite ma si accartoccia subito in una crisi di difficile lettura. Il gioco non convince, Rossini finisce nel mirino (si scoprirà che una parte dei soci era contraria alla sua riconferma) e dopo sole cinque giornate viene sostituito da Carmine Parlato, allenatore con un notevole curriculum di vittorie in categoria. Nemmeno lui però riesce a risollevare un Piacenza in cui iniziano ad aleggiare dubbi sulla consistenza tecnica e caratteriale della rosa. Parlato non trova i correttivi giusti in campo e vorrebbe operare una rivoluzione ma non è appoggiato dalla società, che inizia a mostrare crepe preoccupanti. La classifica precipita, e inizia a farsi strada la convinzione che il Piacenza dovrà lottare per salvarsi. Parlato salta dopo il ko di San Marino, avviando una settimana di caos totale: Sestu viene sostituito dall’ex Lumezzane Carlo Zerminiani, mentre sulla panchina viene chiamato Simone Bentivoglio che però era stato coinvolto nelle vicende del calcioscommesse del 2011. La rivolta della tifoseria, storicamente sensibile sul tema, obbliga la società a un dietrofront precipitoso richiamando Rossini, al quale viene chiesto di traghettare la squadra alla salvezza.

L’inverno è assai difficile, la squadra mostra limiti preoccupanti in tutti i reparti con prestazioni molto mediocri, errori imbarazzanti e una cronica carenza di personalità. Zerminiani rivolta la rosa, quasi tutti gli acquisti estivi vengono epurati e torna D’Agostino a dar manforte al centravanti Recino. Emerge in questo contesto il giovane Ruiz, tra le pochissime note positive del campionato. Ci sono ripercussioni anche a livello societario, perché in primavera si registra una spaccatura definitiva che porta all’uscita di scena di due dei soci di maggior peso, Marco Gatti ed Eugenio Rigolli. Nonostante diversi passaggi a vuoto e molte critiche a Rossini per la gestione di una rosa comunque non di alto livello, l’obiettivo della salvezza viene centrato a una giornata dalla fine, per quello che resta il peggior piazzamento dell’ultracentenaria storia del Piacenza.

 

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