INDICE DELLA STAGIONE

 

Il campionato

 

Coppa Italia

 

La squadra

 

Fotogallery

 

image002

 

Di ritorno da Roma, Pietro Bolledi forma con Rapetti la coppia di terzini titolari tra gli anni Venti e Trenta

 

STAGIONE 1926/1927

 

Seconda Divisione Nord girone B

 

Le difficoltà economiche che avevano condizionato la stagione precedente proseguono, e l’effetto immediato è un altro anno praticamente senza forestieri che incrementino il tasso tecnico della squadra. La società assume la denominazione “Opera Nazionale Dopolavoro Piacenza Foot-ball Club”, in ossequio ai dettami fascisti. L’influenza del partito inizia a farsi sentire anche nei quadri societari: presidente è Giuseppe Steiner, avvocato che sarà eletto in Parlamento nel 1929, mentre presidente onorario è un altro protagonista della politica locale, il podestà Bernardo Barbiellini Amidei

Ci sono novità a tutti i livello nel calcio italiano, riformato da Leandro Arpinati secondo i dettami fascisti con l’approvazione della Carta di Viareggio, che porterà di lì a poco al professionismo e alla nascita del girone unico. Il campionato di Seconda Divisione slitta al terzo livello del calcio italiano e le liste di trasferimento vengono fortemente limitate, per cui si insiste sul filone piacentino con Delmiglio tra i titolari e l’integrazione del portiere bolognese Corazza, naturalmente militare in città. Per motivi disciplinari invece restano a lungo fuori squadra Benassi e soprattutto Massari, alimentando non poche polemiche negli ambienti sportivi.

Dal punto di vista dei risultati il campionato non è memorabile: il Piacenza naviga per tutta la stagione su una posizione di centroclassifica figlia di un rendimento diametralmente opposto tra casa e trasferta. Se a Barriera Vittorio Emanuele i biancorossi sono quasi imbattibili, in campo avversario conquistano una sola vittoria a fronte di sette sconfitte.

C’è anche l’avventura in Coppa Italia, riproposta dopo l’edizione pionieristica del 1922 e non terminata per la mancanza di date disponibili in calendario. Il Piacenza batte agevolmente i modenesi dell’O.N.D. Panaro, ma nel turno successivo incappa in un pesantissimo 9-0 sul campo del Torino di Baloncieri e Libonatti. La giornata è comunque storica per il calcio piacentino, ed è uno dei momenti da ricordare della stagione insieme alla vittoria interna sui Canottieri Lecco: battuti a Barriera Genova alla penultima giornata grazie al classico “gol dello zoppo” firmato Bolledi (infortunato e relegato all’ala), i lombardi vengono scavalcati dal Monza in vetta alla classifica. A fine partita i tifosi lariani non la prendono bene, scatenando liti furibonde in piazza Cavalli. La settimana successiva, però, il Piacenza chiude il suo campionato con la più pesante sconfitta della sua storia, l’umiliante 10-1 subito sul campo del Crema.

 

Torna all’indice generale