| INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
 Per Sandro Puppo è amaro il ritorno
  nella sua Piacenza | STAGIONE 1966/1967 SERIE C girone A Dopo il sesto posto ottenuto nella stagione precedente,
  Romagnoli vorrebbe dare continuità confermando Radio con l’obiettivo di
  puntare alla serie B nel medio periodo. Il tecnico, però, viene richiamato a
  Trieste per affari familiari e rinuncia all’incarico. Al suo posto c’è un
  grande ritorno, quello di Sandro Puppo. Si è costruito negli anni lontano da
  Piacenza solida fama di allenatore con Juventus, Barcellona, Besiktas e Nazionale turca; lasciata quest’ultima, si
  trova libero da impegni e accetta con entusiasmo la proposta di guidare la
  squadra della sua città. Puppo ha idee all’avanguardia, vuole ottenere
  il risultato attraverso il gioco e non tollera il difensivismo spinto in voga
  all’epoca. Ripudia il libero “all’italiana” bloccato in difesa, propone una
  zona ante litteram, chiede una rosa giovane e tempi lunghi per lavorarci su,
  senza assilli di risultato. Il campionato, oltretutto, prevede due sole
  retrocessioni, riducendo i rischi. In realtà si ritrova una squadra praticamente
  già definita prima del suo ingaggio. Si fa cassa con la cessione del
  gioiellino Pinotti al Foggia, in cambio dell’incerto portiere Notarnicola,
  che rimpiazza Tappani, e del terzino Curcetti. A loro si aggiungono diversi giovani elementi,
  pescati soprattutto nelle serie inferiori; tra questi si farà notare la
  mezzala Robbiati. Si prova anche a recuperare Galandini, fermo da un anno, ma il suo apporto resterà
  limitato. Riprende linfa, infine, il settore giovanile che nelle annate
  precedenti era rimasto abbastanza trascurato. È un campionato di transizione, come previsto
  dal programma triennale pensato dalla dirigenza. Il pubblico, allettato dal
  “nome” internazionale del tecnico, storce il naso di fronte a un Piacenza sì
  giovane e in costruzione, ma raramente capace di mostrare quel gioco armonico
  e corale che Puppo chiede. Manca un centravanti efficace, con Mentani ai margini della rosa e il grezzo Galli
  rivelatosi non all’altezza. Il tecnico poi finisce apertamente nel mirino dei
  contestatori dopo il rovescio di Monza, che lo porta a ripristinare l’assetto
  difensivo con Belloni alle spalle di Favari dopo
  aver reintegrato in precedenza Gasparini al posto
  del balbettante Curcetti. La stagione si trascina
  stancamente, con pochi momenti esaltanti. Da ricordare la vittoria interna
  sulla Cremonese, in 9 contro 10, firmata da Dotelli,
  e un nuovo tonfo al cospetto del Monza: i brianzoli, poi promossi in serie B,
  spadroneggiano a Barriera Genova vincendo per 5-0. Il campionato si chiude
  con un deludente dodicesimo posto, ma si sono gettate le basi per un lavoro
  che darà i suoi frutti nel tempo. |