| INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
 Renato Mola, il bomber che mancava: 16
  gol per lui | STAGIONE 1968/1969 SERIE C girone A Il secondo posto ottenuto alle spalle del
  Como convince Romagnoli che i tempi sono maturi per la promozione in serie B.
  Perciò rinnova l’impegno su tutti i fronti: si inizia a progettare la
  costruzione di un nuovo stadio, pensa a una riorganizzazione societaria su
  vasta scala e viene lanciata l’iniziativa dell’azionariato popolare, per
  sostenere la squadra anche a livello economico, ma senza trovare molto
  seguito. C’è da sciogliere il nodo-allenatore: si
  punta inizialmente sulla riconferma di Zavatti, con cui però non c’è
  l’accordo economico. Romagnoli contatta allora Tino Molina, navigato tecnico
  con esperienze anche in Francia e reduce da cinque ottimi campionati alla
  Solbiatese. Personaggio schivo e riservato, ha deciso di smettere per curare
  da vicino la sua panetteria a Solbiate ma cambia idea di fronte alla proposta
  del presidente che gli consegna un’autentica corazzata. L’attacco era il problema del Piacenza di
  Zavatti? Sul mercato si opera di conseguenza. Congedati i vari Anniballi, Tira e Facincani,
  dal Savona arriva l’ala Stevan mentre il ruolo di centravanti viene affidato
  al possente Renato Mola, proveniente dal Marzotto con cui aveva ripetutamente
  trafitto il Piacenza. In difesa compare un altro pezzo da novanta, l’ex SPAL
  e Juventus Gianfranco Bozzao, mentre il centrocampo
  (orfano del bresciano Ventura, che non supera le visite mediche) si completa
  strada facendo con gli ingaggi di Zoff, scambiato con Cattai, e Lombardi. È un gruppo di qualità, ma anche molto
  affiatato dentro e fuori dal campo e ottimamente amalgamato da Molina sul
  piano umano oltre che tecnico. Il mago
  di Solbiate vara una squadra combattiva ma abbandona il catenaccio e
  predilige un calcio più manovrato, un’operazione che richiede qualche
  giornata di assestamento. Si perde malamente il derby a Cremona, poi il nuovo
  Piacenza decolla: con il 3-0 alla Solbiatese, seguito dal successo di Udine,
  i biancorossi si installano in testa e non la abbandoneranno più.
  Impressionano i numeri a fine andata: primo posto ottenuto con 24 gol fatti e
  solo 7 subiti. La macchina da guerra biancorossa non perde
  colpi nemmeno nel girone di ritorno. Stevan, Pestrin
  e Favari si confermano tra i migliori giocatori del
  campionato nei rispettivi ruoli, Mola è implacabile e totalizza a fine
  campionato 16 reti. Si perde un po’ di brillantezza nel finale, ma ormai il
  più è fatto: con il pareggio di Treviglio arriva la matematica certezza della
  promozione, e la settimana successiva il 4-1 al Sottomarina coincide con la
  festa di addio al glorioso campo di Barriera Genova. Il nuovo stadio della Galleana è ormai pronto ad accogliere il Piacenza che
  festeggia il suo cinquantenario con numeri da primato: 55 punti (+6 sulla
  Triestina), miglior difesa, secondo miglior attacco.  |