Gianpiero PIOVANI

 

 

 

 

* 12/6/1968 Orzinuovi (Bs)

Ala

 

Stagione

Competizione

Presenze

Reti

1990/91

Serie C1

32

2

Coppa Italia serie C

10

5

1991/92

Serie B

37

5

Coppa Italia

2

0

1992/93

Serie B

35

5

Coppa Italia

1

0

1993/94

Serie A

33

6

Coppa Italia

6

4

1994/95

Serie B

35

15

Coppa Italia

5

1

Coppa Anglo-Italiana

4

0

1995/96

Serie A

32

8

Coppa Italia

1

0

1996/97

Serie A

28

2

Spareggio

1

0

Coppa Italia

1

0

1997/98

Serie A

30

5

Coppa Italia

4

1

1998/99

Serie A

27

5

Coppa Italia

1

0

1999/00

Serie A

20

2

Coppa Italia

3

1

2000/01

Serie B

32

2

Coppa Italia

5

1

 

Dici Piovani e pensi Piacenza. Non è solo questione di numeri e di record (maggior numero di presenze in campionato e assolute, miglior marcatore del dopoguerra), quanto di un viscerale attaccamento alla maglia che ne ha fatto il beniamino dei tifosi anche dopo l’addio. Eppure questo ragazzo bresciano arriva in punta di piedi, nell’estate 1990, dopo esperienze a Parma e Cagliari. Lo porta Cagni, che lo ha conosciuto nella loro Brescia, e nel tridente con Cappellini e Cornacchini ricopre un ruolo atipico, di uomo di movimento sulle fasce, piuttosto lontano dalla porta. Nel tempo matura anche tatticamente, Cagni lo trasforma da fumoso acrobata a devastante ala sinistra, con una spiccata propensione per le bordate dalla distanza (Venezia e Vicenza sono sue vittime tradizionali). Si consacra dopo la promozione in serie A, nella massima serie è capocannoniere della squadra con 6 reti, alcune di fattura notevole come la rovesciata contro il Cagliari. Esce un’imprevista vena realizzativa, 15 reti riportano immediatamente i biancorossi in serie A, altre 8 ne puntellano la prima salvezza. Si interessa la Fiorentina, lo cerca concretamente il Valencia che gli propone un ricco triennale: rifiuta e rinnova con il Piacenza, dove ha ormai casa, per amore alla città e alla squadra. La partenza di Cagni ne modifica il modo di stare in campo, diventa sempre più spesso tornante in fascia, non è più titolare fisso proprio quando l’addio di Lucci lo indica come naturale capitano. Un lungo infortunio al ginocchio, l’unico della carriera, gli impedisce di aiutare il molle Piacenza di Simoni, si ritaglia il ruolo di uomo spogliatoio anche se continua a giocare parecchio come rincalzo. Nel 2001 centra la sua quarta promozione, ma è una gioia di breve durata: nel calcio senza cuore degli anni Duemila non c’è più posto per una bandiera. Novellino e Collovati lo congedano bruscamente, passata l’amarezza ricomincia dalla C1 a Livorno e poi proseguirà fin oltre i 40 anni nelle serie minori.