Paolino PULICI

 

  

* 27/4/1950 Roncello (Mi, oggi Mb)

 

L’idolo della Torino granata (campione d’Italia nel 1976 e recordman di reti realizzate) appende le scarpette al chiodo nell’estate 1985, dopo un biennio crepuscolare a Firenze. Il Piacenza lo sonda nel settembre successivo per rinforzare l’attacco, risponde picche ma entra in contatto con Rota e nel gennaio 1986 sbarca a Piacenza per iniziare a studiare da allenatore a fianco del Titta. La sua è una collaborazione ufficiosa fino a fine stagione, a partire dal campionato 1986/87 entra a tutti gli effetti nello staff tecnico come allenatore in seconda, al fianco dell’immarcescibile Montanari. Resta con queste mansioni per tre stagioni, con Rota e poi Catuzzi e Perotti: tre anni sufficienti a stabilire che il mondo del calcio professionistico non fa per lui. Troppo spesso vedevo che gli insegnamenti venivano disattesi dai giocatori e l’entusiasmo è scemato”, avrà a dire più tardi. E poi la bordata: “A parte Beppe Signori, un ragazzino con cui ci si sfidava ai rigori e che cercava in qualche modo di imitare qualche mio colpo, ho trovato poca umanità, poca umiltà, poca voglia di sacrificarsi”. A partire dal 1990 inizia ad occuparsi con profitto dei giovani nella Tritium, tra i dilettanti.