Giuseppe
STEINER
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4/8/1898 Urbino (Ps, oggi Pu) +
16/11/1964 Torino È figura di spicco dei primi anni del
fascismo a Piacenza, dove approda al seguito del padre nominato preside di
liceo. Avvocato, ex ardito nella Prima Guerra Mondiale (dove sarà gravemente
ferito sul Piave) e poeta, è ricordato per le opere La chitarra del fante e Stati
d’animo disegnati e sarà referente per Piacenza dell’effimero Partito
futurista. Con lo sport ha contatti sporadici ma non puramente simbolici:
compare come ala sinistra del Piacenza nell’amichevole giocata a Sestri
Levante il 18 settembre 1921, e all’inizio della stagione 1925/26 è citato
come allenatore dei boys
biancorossi. Non sorprende perciò la sua elezione a presidente della società
(rinominata “Dopolavoro Piacenza Foot-ball club”) nella stagione 1926/27.
Sono i primi sintomi della fascistizzazione del calcio italiano, sotto
l’egida di Leandro Arpinati, tant’è che presidente onorario è il podestà Bernardo
Barbiellini Amidei. Torna a occuparsi del Piacenza all’inizio della stagione
1928/29, come commissario straordinario, ma è sempre più coinvolto nella
politica attiva e nel 1929 viene eletto deputato al Parlamento. Qui rimane
dieci anni prima di passare al ruolo di consigliere della Camera dei Fasci e
delle Corporazioni fino alla caduta del regime. |