INDICE DELLA STAGIONE

 

Il campionato

 

Coppa Italia

 

La squadra

 

Fotogallery

 

Videogallery

 

Il fallimento

 

 

image002 

 

Nonostante la retrocessione, mister Francesco Monaco lascia di sè un eccellente ricordo sotto il profilo umano e professionale

STAGIONE 2011/2012

 

Lega Pro Prima Divisione girone B

 

È la stagione più caotica e convulsa della centenaria storia biancorossa, un’annata in cui risulta impossibile scindere gli eventi dentro e fuori dal campo. La società viene messa ufficialmente in vendita, mentre la giustizia sportiva infligge 4 punti di penalità in classifica per responsabilità oggettiva nei confronti dei tesserati coinvolti nelle vicende del calcioscommesse.

Quel che rimane della squadra si raduna agli ordini prima di Di Cintio e Volpi (allenatori delle giovanili), poi di Massimo Cerri, ex tecnico della Primavera: i big (da Cassano a Calderoni, da Bianchi a Piccolo) ci sono tutti, ma tira aria di smobilitazione anche perché non c’è un euro. Parallelamente per l’acquisto della società comincia a formarsi una cordata guidata da Luigi Gallo e Marco Gianfranceschi, due personaggi coinvolti in situazioni poco chiare nei fallimenti di altre squadre. La cordata si rivelerà puramente teorica ma detta tutte le successive mosse tecniche: Francesco Monaco, ex Ancona e Carrarese, è il nuovo allenatore, mentre l’ex sampdoriano Marco Lanna è il direttore sportivo. Il 31 agosto, ultimo giorno di mercato, viene rivoluzionata la rosa: partono Piccolo e Bianchi, arrivano sette giocatori. Spiccano il mediano Parola, già del Cagliari in serie A, il regista Pani dalla Triestina e l’ala Volpe dal Livorno.

Il campionato inizia in apnea. Si soffre la mancata preparazione, il derby di andata con la Cremonese finisce 3-1 per i grigiorossi in un’atmosfera di generale impotenza. Tra ottobre e novembre arriva però la ripresa, quattro vittorie consecutive danno respiro alla classifica. Intanto si concretizza la cessione: il 28 ottobre Garilli cede la società alla cordata di Gallo e Gianfranceschi. È una data storica, finisce un’epoca iniziata nel 1983 e finisce in modo inglorioso. Nel giro di un paio di mesi l’operazione si rivela essere un colossale bluff: nessun imprenditore, niente soldi. Gallo scompare, Gianfranceschi e l’amministratore unico Vladimiro Covilli Faggioli fuggono e Garilli torna al comando grazie a una clausola del contratto di cessione. L’obiettivo è evitare un fallimento ormai imminente.

Nel frattempo la squadra di Monaco resta a galla al limite della zona playout, nonostante la mancanza di un uomo gol: Guzmán e Volpe non riescono a fare la differenza, Guerra non è un cannoniere e si vede. Gennaio porta novità: Carlo Regalia (ex Bari con Fascetti) è il nuovo direttore sportivo, e avvia un’opera di profonda revisione della rosa. Partono i giocatori con i contratti più onerosi mentre Cassano viene addirittura arrestato nell’ambito delle indagini sul calcioscommesse. Arrivano rinforzi a costo zero in ogni reparto, l’attacco viene ridisegnato con Giovio, Rodríguez e Bombagi. Monaco passa al 4-4-2, la squadra si cementa nelle difficoltà e ritrova il sostegno dei tifosi che si stringono intorno alla maglia. Una punizione di Claudio Pani da distanza siderale regala la vittoria nel derby allo Zini, sarà una delle maggiori gioie stagionali. Il cammino in trasferta è regolare, ma in casa non si vince più; a complicare le cose arrivano nuove penalizzazioni legate ai mancati pagamenti degli stipendi, per un totale di 9 punti.

Il finale è drammatico. Il 22 marzo il Piacenza Foot-ball Club viene dichiarato fallito: si va verso l’asta per rilevare le ceneri della società. La squadra vince a Trieste, tiene botta nello scontro diretto di Bassano (2-2) ma all’ultima giornata non riesce a battere il Barletta: ancora playout, ancora da peggio classificati. Il Prato cade al Garilli per una prodezza del giovane Lisi che dedica il gol al cognato Vigor Bovolenta, campione di pallavolo ed ex capitano del Copra da poco scomparso. Sembra fatta, invece la partita di ritorno nasce male e un gol di Napoli condanna il Piacenza alla retrocessione in Seconda Divisione. Pochi giorni ancora, e tutte le tre aste fallimentari andranno deserte: il 21 giugno 2012 la F.I.G.C. cancella la matricola e il Piacenza scompare dai radar del calcio italiano.

 

                                  Torna all’indice generale