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Monaco torna al Piacenza ma stavolta la sua gestione sarà fallimentare

STAGIONE 2014/2015

 

SERIE D girone D

 

La travagliata stagione appena conclusa obbliga a una totale rifondazione della squadra, questa volta con l’obiettivo dichiarato della promozione. I fratelli Gatti restano al loro posto, nonostante le minacce di smobilitazione, mentre lascia la società Guido Molinaroli. Si riparte da un nuovo direttore sportivo, Andrea Bottazzi, piacentino doc e prodotto del vivaio biancorosso da giocatore prima di intraprendere la carriera dirigenziale con ottimi risultati a Montichiari e Castiglione.

Il nodo allenatore è più complesso. Si punta su un tecnico “di categoria”, circolano i nomi di Bagatti della Correggese e Franzini del Pro Piacenza ma entrambi restano sulle rispettive panchine. Il ruolo viene affidato quindi a Francesco Monaco, l’allenatore dell’ultima stagione in Lega Pro che aveva lasciato un eccellente ricordo sotto il profilo professionale e umano, e dunque sembra in grado di accontentare tutti. Per i giovani si guarda ancora al vivaio del Parma, i pezzi da novanta sono il difensore Ruffini, l’ala Lisi (anche lui un cavallo di ritorno) e il centrocampista Mauri, che si affiancano ai confermati Volpe e Marrazzo. Tra i rincalzi di lusso ci sono il centravanti Girometta e l’anziano ex capitano del Pro Piacenza Colicchio, entrambi prodotti del settore giovanile biancorosso in epoche diverse.

La squadra è ben attrezzata, e si profila un duello per il primato con il Rimini del bomber Pera. Ma se i romagnoli tengono fede al pronostico, il cammino del Piacenza di Monaco è molto meno continuo. La crisi esplode a novembre: Rimini e Correggese (quest’ultima rimontando da 0-2) espugnano il Garilli e la reazione ai vertici è una prima epurazione dei giocatori ritenuti di minor rendimento. Come se non bastasse scoppia poi il “caso Marrazzo”, il bomber dopo un avvio di stagione non brillante finisce in panchina e rompe con Monaco. La telenovela dura diverse settimane tra effimere riappacificazioni e richieste di cessione, fino al trasferimento dell’attaccante all’AltoVicentino. Anche l’avventura di Monaco, in rotta con lo spogliatoio, è però al capolinea: il pesante 4-1 interno subito dall’Este gli costa la panchina al termine del girone d’andata.

Si riparte da Luciano De Paola, ex mediano di Lazio e Brescia. Accolto tra mille scetticismi per un curriculum da tecnico non di primo piano, riesce a trasmettere la grinta necessaria ma soprattutto conosce molto meglio il campionato rispetto al predecessore. Cambia l’atteggiamento, cambia l’assetto tattico (dal 4-2-3-1 al 4-3-3), cambiano i risultati grazie anche a una striscia di 5 vittorie consecutive e alla ritrovata compattezza difensiva. Manca però uno sfondatore in attacco, dato che sia Girometta che il deludente neoacquisto Tiboni hanno più caratteristiche da centravanti-boa, e i 9 gol di Marrazzo sono sufficienti a mantenergli il titolo di miglior marcatore stagionale. Il Piacenza di De Paola si installa in zona playoff e non la lascia più, anche se il Rimini ha ormai fatto il vuoto. Per il secondo anno consecutivo, però, gli spareggi non portano a nulla: battuto l’Este al primo turno, i biancorossi cadono sul campo del Delta Porto Tolle e chiudono ancora una volta con un pugno di mosche in mano.

 

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