Antonio BENASSI

 

 

* 19/5/1903 Piacenza

+ 4/11/1959 Piacenza

Ala, poi mediano

 

Da calciatore

Stagione

Competizione

Presenze

Reti

 

1922/23

Seconda Divisione

6

2

 

1924/25

Seconda Divisione

15

2

 

1925/26

Seconda Divisione

19

3

 

1926/27

Seconda Divisione

11

2

 

Coppa Italia

1

0

 

1927/28

Seconda Divisione

18

3

 

Girone finale

6

1

 

1928/29

Prima Divisione

19

4

 

1931/32

Prima Divisione

13

0

 

1932/33

Prima Divisione

23

1

 

1933/34

Prima Divisione

10

0

 

Girone finale

2

0

 

Seconda Divisione

6

1

Squadra B (riserve)

1934/35

Prima Divisione

8

0

 

 

Da allenatore

Stagione

Competizione

V

N

P

1948/49 dim.

Serie C

1

0

7

 

È uno dei fedelissimi biancorossi del periodo prebellico, capace di attraversare due decenni e quasi tutti i ruoli della fascia sinistra del campo. Debutta nel 1922, proveniente dagli uliciani dell’Edera Piacenza, e dopo lo stop per il servizio militare diventa titolare inamovibile, come ala o più raramente mezzala sinistra, capace di piazzare cross velenosi per il centravanti di turno. Contribuisce alla vittoria del campionato 1927/28, e dopo una stagione in Prima Divisione trasloca per un biennio alla Cremonese. In grigiorosso una bandiera piacentina non può attecchire, e infatti non gioca mai. Torna nel 1931 e si reinventa prima mediano sinistro e poi centromediano, ma è frenato da diversi seri infortuni che ne limitano le presenze, aprendo nello stesso tempo la strada all’ascesa del giovane Puppo. Chiude a 32 anni (età assai avanzata per l’epoca) restando però in orbita biancorossa: dapprima come massaggiatore, poi occupandosi di riserve e giovanili e nell’estate 1948 ha il compito ingrato di raccogliere i cocci dopo la discesa in serie C. La squadra allestita sembra comunque dignitosa, invece il ruolino di marcia delle prime giornate è nerissimo. L’esonero arriva su sua richiesta, non tanto per i pessimi risultati quanto per la difficoltà nel conciliare l’attività di allenatore con gli impegni lavorativi. Resta comunque in seno alla società collaborando in seguito con Marchi, mentre nel 1952/53 passa sulla panchina dell’Olubra. La sua improvvisa scomparsa a soli 56 anni suscita vasto cordoglio negli ambienti sportivi cittadini.