Marco SCIANO’
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* 23/4/1985 Codogno (Mi, oggi Lo) Entra giovanissimo come direttore generale
nella dirigenza post-fallimento, che cerca di strutturarsi in modo
professionistico almeno nell’organigramma. Ha una formazione più manageriale che
sportiva in senso stretto, ma dal 2012 al 2020 resta figura tutto sommato
defilata alle spalle dei fratelli Gatti con compiti
legati soprattutto all’organizzazione e alla gestione societaria. Il cambio
di proprietà della primavera 2020, con l’insediamento di Roberto
Pighi alla presidenza, lo porta decisamente in primo piano anche in
ambito sportivo: di concerto con Pighi imbastisce un progetto di robusto
snellimento dei costi, puntando su giovani ed esordienti. Intento lodevole, anzi
necessario in tempo di Covid, ma suscitano discussioni
le modalità dato che azzera il patrimonio tecnico della squadra arrivata a un
passo dalla B. Le difficoltà sul campo impongono una precipitosa correzione
in corsa in inverno: si scontra con il direttore sportivo Di Battista da lui stesso scelto e ne esce
vincitore, silurando l’allenatore Manzo e sostituendo
in prima persona Di Battista dapprima ad interim e poi stabilmente. Nel ruolo
attira non pochi strali della tifoseria per la gestione del mercato, di basso
profilo per motivi economici e condotto con un continuo tourbillon di
giocatori, tra buoni prospetti e meteore subito dimenticate. Dopo due
stagioni sopra la linea di galleggiamento il disastroso inizio del campionato
2022/23 lo mette al centro di una contestazione a tratti feroce e finisce sul
banco degli imputati: prima lascia l’incarico di direttore sportivo al
rientrante Luca Matteassi,
poi si separa definitivamente dalla società in dicembre. |