Francesco MEREGALLI

 

 

* 18/2/1918 Sesto San Giovanni (Mi)

+ 30/5/1991 Lecco (Co, oggi Lc)

Mediano

 

Da giocatore

Stagione

Competizione

Presenze

Reti

1951/52

Serie C

34

2

Girone finale

6

0

1952/53

Serie C

14

0

 

Da allenatore

Stagione

Competizione

V

N

P

1963/64

Serie D

20

8

6

1964/65 es.

Serie C

9

18

6

Quando arriva a Piacenza ha già 33 anni, le stagioni migliori sembrano essere andate tra Lecco e Pro Sesto. Invece Tansini lo rivitalizza e gioca un grande campionato, da capitano e signore della linea mediana, nel Piacenza che sfiora la serie B: non è un mostro di stile, ma è solido e combattivo ed è uno dei pilastri della squadra. Riconfermato, viene impiegato molto più a singhiozzo nella seconda stagione con il rientro di Ballarin e l’acquisto di Mussinelli. Il ritiro però è ancora lontano, lo aspetta una lunga appendice con Lecco e Pro Sesto prima di intraprendere la carriera di allenatore. E proprio da tecnico si consuma il Meregalli-bis: si è messo in luce con il Borgomanero, il Piacenza gli affida la panchina nel 1963 dopo l’addio di Corghi per ritentare la scalata alla serie C. È fautore di un calcio pratico ed essenziale, ma quando le cose si mettono al peggio a inizio stagione si trova contro compatti stampa e pubblico. Predica pazienza, soprattutto con i giocatori (“state tranquilli, il campionato lo vinciamo a primavera”) che lo vedono come un patriarca da Piccolo Mondo Antico, compresa l’abitudine ad esprimersi costantemente in dialetto lombardo. Viene ripagato da un’ascesa lenta e costante, che si fa forza della miglior difesa del campionato e schianta la concorrenza portando alla sospirata promozione. Viene riconfermato, ma problemi societari bloccano la campagna acquisti e deve fare di necessità virtù: si accentua l’aspetto utilitaristico con il passaggio al catenaccio e un gran numero di pareggi (ben 18, di cui 11 consecutivi) che blindano un eccellente sesto posto. Sul finire di stagione, però, ha un diverbio con il neo presidente Loschi, che vorrebbe vedere un gioco diverso e un maggior impiego di giovani: la lite culmina con un esonero clamoroso prima dell’ultima giornata. La mediazione dei giocatori e del vicepresidente Mazzocchi ricompone in parte il dissidio e Meregalli può presenziare alla partita con la Solbiatese, ma l’episodio chiude definitivamente l’esperienza del tecnico dopo due stagioni.